sabato 17 novembre 2012

Terremoto a L'Aquila:Condanna commissione grandi rischi


Terremoto a L’Aquila 

Sulla condanna dei membri della Commissione Grandi Rischi


“Corporazione scientifica”, politica e mass media hanno manifestato reazioni scomposte e risentite alla sentenza di 1° grado che condanna i 7 membri della Commissione Grandi Rischi.
Il ritornello ripetuto è che questi scienziati sono stati condannati per “non aver previsto il terremoto”. Ridicolo e falso.
La Commissione, nel sostenere che i terremoti non si possono prevedere, per screditare il ricercatore Giuliani, che rivendicava di essere in grado di prevederli, ha al contrario fornito rassicurazioni sul fatto che le ripetute onde sismiche avevano tolto il rischio di un forte terremoto.
Su tali garanzie incoerenti e ingiustificate, la popolazione dell’Aquila e gli studenti universitari fuori-sede sono stati convinti a rimanere nelle case di notte, quando in passato erano abituati, in presenza di questi segnali, ad abbandonarle. Questi scienziati hanno abusato della loro autorità.
E’ stato scomodato persino Galileo. Allora i fatti andarono in senso opposto. Galileo, per aver sostenuto idee che erano in contrasto con le autorità, fu condannato. La Commissione, invece, ha fornito tutte le rassicurazioni che le istituzioni avevano richiesto, al di fuori di ogni evidenza scientifica.
Visto che i depositari di cotanta ‘Scienza’ affermano che non si possono prevedere i terremoti, avrebbero dovuto come minimo fare tesoro loro stessi, per primi, di questa "certezza" per dichiarare almeno con onestà che non erano in grado di dire nulla sulla gravità o meno degli insistenti sciami sismici.
Il punto che gli scienziati offesi trascurano è che erano state date garanzie scientifiche che quegli sciami non precedevano un forte sisma!
Il problema vero è che la Commissione una previsione la fece e fu quella di “non rischio”, cioè che niente di grave sarebbe avvenuto. Magari, non avesse fatto alcuna previsione! 
L’allora capo della Protezione civile, Bertolaso, fece riunire questa Commissione il 31 marzo, la settimana prima del terremoto, per una operazione, da lui stesso definita “mediatica”. Fece dire ai 7 membri della Commissione Grandi Rischi, ritenuti ‘massimi esperti’, che popolazione della provincia dell’Aquila e studenti universitari potevano tranquillamente riposare nelle proprie abitazioni. I “massimi esperti” mostrarono, così, di essere massimi servi.

Viareggio, 13 novembre 2012
- Associazione “Il mondo che vorrei”
- Comitato ‘Matteo Valenti’
- Assemblea 29 giugno
- Medicina democratica Sez. Viareggio

sabato 10 novembre 2012

Chia ha paura dell'Uomo Nero? (Le motivazioni che condannano i dirigenti del caso Tricom e che danno torto al Tribunale di Bassano del Grappa)


Di seguito riporto il link per poter leggere le motivazione della corte di Appello di Venezia che ha condannato i dirigenti della Tricom per la morte di alcuni operai all'interno dell'infernale azienda.
La condanna, come è stato detto alla conferenza che si è tenuta il 9/11/2012, non riporterà in vita coloro che sono morti e non allevierà le pene di coloro che si sono ammalati a causa dell'esposizione al Cromo esavalente e, ancor peggio, non è sicuramente una condanna esemplare e COMPLETA, in quanto il numero di operai coinvolti è sicuramente maggiore rispetto a quelli che sono stati dapprima identificati e poi comunque scartati per il processo, tenendone presente un numero esiguo.

Durante la conferenza è stata esposta la cronistoria della vicenda dal punto di vista giuridico, condannando l'operato del tribunale di Bassano del Grappa, il quale ha semplicemente ratificato una prima sentenza di assoluzione (emessa in un tempo record di pochi minuti di camera di consiglio) senza eseguire una vera investigazione tra le migliaia di pagine di prove prodotte e in buona parte nemmeno prese in considerazione.
Ancor prima della prima sentenza farsa, inoltre, vi furono ben due tentativi di insabbiamento del processo e molti tentativi di inquinamento delle prove portate a favore di una condanna ESEMPLARE dei dirigenti per incuria e omissione, infatti i dati sulla pericolosità del cromo ben si sapevano anche negli anni '70 quando tutta la vicenza ebbe inizio.

Un'altro tipo di cronistoria è stato fatto durante la serata, quella relativa alle varie perizie e controperizie, esami epidemiologici ed esami inutilmente richiesti (dal punto di vista di aggiunta di informazioni) dal tribunale.

Ma la cosa che lascia più sconcertati è il fatto che le persone presenti ad ascoltare tutto ciò non erano, per la maggior parte, del paese di Tezze sul Brenta, quasi a dimostrare ancora una volta che la condanna al sindaco/dirigente Tricom di allora Rocco Battistella non debba essere riconosciuta appieno, in quanto le ritorsioni potrebbero essere enormi.

Se le cose stanno così allora è veramente triste, doppiamente triste per il fatto che di famigliari delle vittime, purtroppo, questa volta se ne sono visti pochissimi, ma ciò non toglie una briciola di valore a tutto il lavoro che è stato fatto dal comitato per portare quel poco di giustizia che il tribunale di Venezia finalmente si è deciso a sottoscrivere.

venerdì 2 novembre 2012

Venerdì 9/11 Assemblea sulle motivazioni in appello di condanna dei dirigenti TRICOM


VENERDI’ 9 NOVEMBRE 2012 ORE 21.00
SALA “TESSAROLLO”
P.ZZA della Vittoria1, Mun. Vecchio PIANO TERRA
TEZZE SUL BRENTA

ASSEMBLEA /CONFERENZA
SULLE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA DELLA CORTE D’APPELLO DI VENEZIA
che ha condannato il 7 giugno scorso
Battistella, Zampierin e Sgarbossa, dirigenti della Tricom di Tezze sul Brenta, per la morte degli operai che lavoravano nella loro azienda

INTERVERRANNO

  • Prof Angelo Levis, consulente parte lesa
  • Dr Franco Sarto
  • Avvocato Edoardo Bortolotto di Vicenza


La lotta del Comitato e dei famigliari ha dato i suoi frutti.
La Corte di Appello di Venezia ha riconosciuto gli imputati, colpevoli di aver ignorato le misure preventive di sicurezza sul lavoro, le prescrizioni delle autorità sanitarie, esponendo cosi i lavoratori ad un’ambiente insalubre e nocivo. Tutto ciò con la consapevolezza delle conseguenze sulla salute dei dipendenti.

Uno smacco per il Tribunale di Bassano, che aveva assolto gli imputati con la formula “ Il fatto non sussiste”.

La sentenza ha comunque sancito che i lavoratori della Tricom sono morti a causa delle infernali condizioni di lavoro.

Le condanne (1 anno e 4 mesi) sono molto lievi e i risarcimenti ancora non ci sono stati. A questo dobbiamo aggiungere che delle 14 morti presunte solo su 3 lavoratori è stato accertata la morte per cause derivanti dalle condizioni di lavoro. E tutti gli altri?
Ne parleremo con i relatori
.
Invitiamo la cittadinanza a partecipare.


Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa

Salutetezze.blogspot.com Salute.Tezze@libero.it

domenica 2 settembre 2012

L'inquinamento di Tezze sul Brenta all'attenzione dell'UE



Da vicenzatoday:
http://www.vicenzatoday.it/politica/falda-brenta-bonifica-ue-andrea-zanoni.htm


Falda di Tezze: "La Ue verifichi se la bonifica è in atto, chi inquina paghi"

L'eurodeputato dell'Idv Andrea Zanoni ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea per chiedere di sorvegliare la bonifica dell'area inquinata dai rifiuti liquidi della Galvanica PM

di Redazione 29/08/2012


"L'Ue vigili sulla bonifica della zona di Tezze sul Brenta(Vicenza) gravemente contaminata dall'attività dell'impresa di cromatura Galvanica PM affinché sia tutelata la salute dei suoi abitanti".

Lo chiede Andrea Zanoni, eurodeputato IdV e membro della commissione ENVI ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare al Parlamento europeo. "Le aziende europee colpevoli di aver inquinato terreni e falde acquifere devono essere costrette a pagare per intero i loro danni ambientali. Le briciole messe sul tavolo dalla Regione Veneto non servono a niente".

Sotto accusa il versamento illegale di rifiuti liquidi contenenti sostanze nocive, quali cromo e nichel, che hanno avvelenato la falda acquifera e il suolo fino a 25 metri di profondità nel comune di Tezze sul Brenta, e che ha interessato anche le falde acquifere dei vicini comuni di Cittadella, Fontaniva e Tombolo, in provincia di Padova, da parte dell'impresa di cromatura Galvanica PM, precedentemente Tricom Spa e Junior costruzioni meccaniche/Cromatura Zampierin sas. "Purtroppo non si tratta di un caso isolato - attacca Zanoni - Per troppi anniimprese di questo tipo sono state lasciate libere di inquinare suolo e falde acquifere impunemente". Si perché, aggiunge l'eurodeputato, "controlli e pene non sono proporzionate al danno ambientale e alle conseguenze sulla salute umana".

Recentemente due titolari ed un dirigente della Tricom Galvanica PM sono stati condannati a 16 mesi di reclusione per omicidio colposo plurimo e aggravato di tre ex dipendenti deceduti per tumore ai polmoni causato dall'esposizione al cromo esavalente, ma non dovranno risarcire nulla alle amministrazioni pubbliche che si dovranno accollare i costi milionari del disastro ambientale e delle bonifica. "Il Comune di Tezze sul Brenta spende ogni anno dai 200 ai 400 mila europer la sola messa in sicurezza dell'area tramite una barriera idraulica che depura l'acqua della falda dalle enormi concentrazioni di cromo esavalente. Il progetto preliminare di bonifica di suolo e falda per una superficie totale di 2.500 metri quadrati è stato approvato dal Comune nel febbraio 2009, ma l'opera vedrà un contributo insufficiente della Regione Veneto di soli 800mila euro sui circa 20 milioni necessari - spiega Zanoni - Per questo ritengo fondamentale che la Commissione europea non solo monitori da vicino il corretto svolgimento della bonifica dell'area faccia anche il possibile affinché in tutta Europa valga il principio di "chi inquina paga" e che quindi le aziende responsabili di un simile disastro ne paghino i costi". "Dal punto di vista normativo, Bruxelles deve spingere sull'approvazione della Direttiva "Suolo" approvata in prima lettura dal Parlamento nel 2007 ma tenuta bloccata dal Consiglio europeo, una normativa che fisserebbe standard precisi di conservazione e tutela del nostro territorio", conclude l'Eurodeputato
.


l

mercoledì 11 luglio 2012

Marlane Marzotto, un'altra fabbrica dei veleni

Ne scrivemmo non molto tempo fa a causa dell'ennesima morte di un ex operaio della Marlane Marzotto  e comunque cercammo di dare la visibilità alla questione nei nostri vari presidi, anche perchè la vicenda della ditta Marlane Marzotto oltre ad avere in comune veleni che hanno causato un enorme inquinamento (tra le sostanze chimiche c'è anche il famigerato cromo esavalente), oltre ad esserci molte morti sospette tra gli ex operai che  tutt'oggi continuano ad avvenire, oltre ad esserci di mezzo il sindaco del paese che aveva interessi  privati nella ditta stessa, la Marlane Marzotto ha un filo diretto con il Vicentino, in quanto nel 1978 fu acquisita  dai Marzotto che acquisirono la Lanerossi.
La storia della Marlane è una storia che non deve essere dimenticata (oltretutto anche in questo caso vi è un processo che stenta a decollare) anche perchè vi sono dei risvolti nella sua storia che mostra il bieco cinismo con cui venivano trattati gli operai, consumati fino all'osso e abbandonati nel letto di morte, dove venivano cercati solamente per far firmare una lettera di dimissioni.
A testimonianza della storia della marlane vi è un video abbastanza esplicativo anche se sicuramente non completamente esauriente, lo riportiamo sotto.



mercoledì 27 giugno 2012

Processo contro il comitato: il fatto NON SUSSISTE!

Stamane (27/6/2012) si è svolto a Trento il processo a carico del comitato, reo di aver protestato con lancio di "uova" e "Minacce" contro il tribunale di Bassano del grappa, quando il 24 maggio 2011 emise una vergognosa assoluzione per i vertici dell EX-Tricom galvanica, tale assoluzione è stata smentita e ribaltata in appello a Venezia condannando i vertiti a una detenzione (irrisoria quindi indultata) e al poagamento INIZIALE di centomila euro come risarcimento (da integrare con una eventuale condanna civile) più il pagamento delle spese processuali.

Il comitato è stato ASSOLTO in quanto il fatto NON SUSSISTE!

Nel giro di pochi giorni il tribunale di Bassano del Grappa ha ricevuto due smacchi clamorosi, a dimostrazione del fatto che la nomea di "porto delle nebbie" se l'è conquistata a giusta ragione.

venerdì 8 giugno 2012

Comunicato



BASTA MORTI SUL LAVORO. SMASCHERIAMO L’INGIUSTIZIA DI QUESTO SISTEMA


Oggi, 7 giugno, finalmente, la lotta ha dato i suoi frutti: Battistella, Zampierin e Sgarbossa, dirigenti della Tricom di Tezze sul Brenta, sono stati condannati dalla Corte d’Appello di Venezia a 1 anno e 4 mesi per omicidio colposo per la morte degli operai che lavoravano nella loro azienda.

Noi siamo convinti che anni e anni di lotte, le mobilitazioni, i presidi da parte del nostro comitato e la partecipazione di alcuni famigliari delle vittime a tutte le udienze, insieme alla solidarietà espressa da cittadini ed altri comitati su questa vicenda abbiano fatto la differenza, costringendo il tribunale di Venezia ad emettere una condanna, nonostante le complicità, le omissioni e i silenzi di istituzioni, sindacati e partiti, i rinvii, le richieste di archiviazione e l’assoluzione in primo grado. Uno smacco per il tribunale di Bassano, che li aveva assolti con formula piena, attribuendo le morti al fumo di sigaretta.
Rendere pubblico l’inferno in cui lavoravano quegli operai e le responsabilità dei dirigenti della Tricom, che nella ricerca del massimo profitto non hanno esitato a mandare a morte decine di lavoratori calpestando la salute e la vita degli operai e della popolazione è stato, fin dall’inizio, il nostro principale obiettivo.
Certo, per questi assassini la condanna è irrisoria e dimostra che, in questa società, i padroni non pagano quasi mai e gli operai sono carne da macello da sacrificare ai loro profitti. Le morti degli operai nell’Emilia colpita dal terremoto ne sono un’ulteriore conferma.
Ora si tratta di rilanciare la lotta per
  • riaprire ed approfondire le indagini, visto che, dalla chiusura dell’inchiesta ad oggi, altri operai della Tricom risultano deceduti per patologie connesse al processo produttivo;
  • istituire la sorveglianza sanitaria per tutti i lavoratori della Tricom;
  • garantire maggiore sicurezza per la popolazione e l’ambiente, pesantemente avvelenati dalle sostanze inquinanti utilizzate nel processo di produzione della Tricom;
  • lavorare in sicurezza, a rischio zero.

Continuiamo nella lotta, senza delegare a nessuno la difesa dei nostri interessi.

Invitiamo tutti a partecipare alla MANIFESTAZIONE DEL 27 GIUGNO A TRENTO, in occasione del processo che vede 8 nostri compagni sul banco degli imputati per aver protestato contro la vergognosa assoluzione emessa dal tribunale di Bassano nel processo di primo grado.

Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Sesto San Giovanni
salutetezze.blogspot.com Salute.Tezze@libero.it

comitatodifesasalutessg.jimdo.com cip.mi@tiscali.it

Venezia 7 giugno 2012

giovedì 7 giugno 2012

CONDANNATI IN APPELLO .... finalmente

Oggi si è svolto l'appello della vergognosa sentenza emessa a Bassano del Grappa che liquidava le morti dei lavoratori della Ex-Galvanica di Tezze sul Brenta con "Il fatto non sussiste", nonostante le prove portate da più parti, l'inquinamento dei terreni dell'acqua e delle persone.
Come ci aspettavano l'appello ha RIBALTATO la sentenza ed ha emesso un verdetto di condanna inequivocabile, anche se palesemente riduttivo:
ZAMPIERIN PAOLO  1 anno e 4 mesi
SGARBOSSA ADRIANO   1 anno e 4 mesi (con beneficio di sospensione condizionale della pena)
BATTISTELLA ROCCO  1 anno e 4 mesi
ed il pagamento di una penale di 100.000 euro ai famigliari delle vittime oltre alle spese processuali.

Una certa soddisfazione in questa sentenza che aspettavamo dopo anni è indubbio che ci sia, purtroppo non è da ritenersi giustizia completa (questo è il mio pensiero personale) questo perché i cari non potranno tornare ad abbracciare i loro famigliari.




venerdì 18 maggio 2012

Marlane Marzotto, un'altra morte.

http://www.schiopiu.com/leggi/si-spegne-unaltra-operaia-della-marlane-marzotto



Si era costituita parte civile nel processo contro gli amministratori dello stabilimento, ma alle udienze e ai sit-in non ha mai partecipato. La malattia le aveva tolto le forze. Lei, però, non ha mai smesso di lottare. Giancarla è andata via così, ennesima vita spezzata risucchiata nella voragine della fabbrica dei veleni. 24 anni di lavoro in fabbrica, tra le mura della Marlane di Praia a Mare. Poi, nove anni passati a combattere il cancro. 66 anni, due figli, Giancarla D'Agostino è l'ultima vittima della fabbrica dei veleni di Praia a Mare, lo stabilimento calabrese Marlane/Marzotto (nella foto I fantasmi della Marlane a Praia a mare).
Aveva cominciato a lavorare al Lanificio R1 del conte Rivetti, nella sua Maratea. La città del Cristo che sovrasta maestoso il golfo di Policastro. Quel Cristo, voluto dal conte Rivetti a sua immagine. Le piaceva sedersi davanti alla porta di casa, nel tempo libero. Quella casa arroccata all'ingresso del paese, che da qualche giorno è piombata nel silenzio. Riservata. Seria. Una donna bruna, considerata da chi la conosceva "grande lavoratrice". Nel 1969 Giancarla è stata trasferita a Praia a Mare. Quel trasferimento segnerà la sua condanna a morte. Ma, allora, lei non poteva saperlo. Luigi Pacchiano, ex operaio Marlane sopravvissuto al cancro, fa un salto nel passato. "Giancarla era una persona straordinaria. Ci si incontrava alle 5 del mattino in piazza, a Maratea. Poi si partiva per Praia a Mare. Siamo cresciuti insieme. Abbiamo condiviso il duro lavoro e la bellezza della gioventù. Eravamo una famiglia". Pacchiano ha il dolore scolpito sul volto. Lo stesso che hanno i reduci di guerra, quando parlano dei loro compagni caduti sul campo di battaglia. Quella smorfia appena accennata. Quello sguardo che si accende. Rabbia. Dolore. Disorientamento. Perché in guerra la morte te l'aspetti. In fabbrica, no.
Quell'espressione che ti trafigge è la stessa che accenna Carlo Marrapodi, attore, ex operaio della Thyssen Krupp di Torino, ogni volta che pronuncia i nomi degli operai che in quello stabilimento torinese hanno perso la vita. Carlo ha raccontato all'Unical di Cosenza la sua esperienza in quella fabbrica, confrontandosi con Luigi Pacchiano. Marlane-Thyssen Krupp. Praia a Mare-Torino. Un filo rosso che lega la malagestione delle fabbriche, da nord e sud Italia. Il quadro che ne emerge è agghiacciante.

domenica 6 maggio 2012

Prossimi appuntamenti


PER NON DIMENTICARE I LAVORATORI MORTI ALLA TRICOM
DI TEZZE SUL BRENTA
Si apre il processo d’appello contro la sentenza ai vertici aziendali della Tricom Galvanica PM di Tezze sul Brenta, (azienda galvanica già condannata nel 2006 dal Tribunale di Cittadella, perchè responsabile del grave avvelenamento della falda acquifera nell'alta padovana) assolti dal tribunale di Bassano dall'accusa di omicidio colposo per la morte di alcuni operai dell'azienda a causa di malattia contratta nel luogo di lavoro e mancato rispetto delle norme di sicurezza.
La sentenza è stata vergognosa e inaccettabile: “perchè il fatto non sussiste”. Alla lettura della sentenza è montata giustamente la rabbia: due uova lanciate contro il tribunale e qualche frase gridata sono bastati perchè il tribunale di Bassano, così negligente con i padroni accusati di omicidio, diventasse celere e solerte denunciando immediatamente otto lavoratori per minacce e imbrattamento. Anche questa vicenda processuale, tuttora in corso presso il tribunale di Trento, è stata accompagnata da presidi di centinaia di persone solidali e dei comitati locali. Questo processo si concluderà il 27 giugno prossimo.
Il nostro Comitato si è schierato fin dall'inizio con le famiglie degli operai deceduti. Per anni abbiamo seguito il processo di Bassano senza perdere un'udienza, convinti che solo mantenendo alta la tensione e la visibilità sul caso si potevano evitare l’insabbiamento dell’inchiesta.
E' tempo quindi di rilanciare la lotta in vista delle importanti scadenze processuali del 7 e del 27 giugno, organizzando assemblee, presidi e manifestazioni pubbliche, facendo sentire tutto il peso delle sentenze che saranno emesse nelle due sedi.
Invitiamo tutti a partecipare a
  • Venezia il 7 giugno per un presidio pubblico in occasione del processo d'appello sul caso Tricom;
  • Trento il 27 giugno per la manifestazione pubblica in occasione della sentenza del processo contro i nostri otto compagni denunciati.
Data e luoghi saranno segnalati sul nostro sito.
Per sostenere le nostre attività stiamo organizzando un pranzo popolare di sottoscrizione a Bassano località San Michele il 10 giugno prossimo.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa
(info: 3771508711- salutetezze.blogspot.com- Salute.Tezze@libero.it

5 maggio 2012

sabato 14 aprile 2012

27/04/2012 Proiezione documentario a Galliera Veneta

Venerdì 27Aprile
Ore 21:00
Sala Pavana, via Marconi - Galliera Veneta
L'Officina creativa LiberaMenteArte proietterà il documento "Un lavoro per vivere non per morire" la storia della Ex-Galvanica di Tezze sul Brenta e le conseguenze dell'inquinamento prodotto, nonché la storia dei suoi molti operai morti per tumore.

sabato 17 marzo 2012

7 Aprile: USB Assemblea a Schio


SABATO 7 APRILE 2012 ORE 15.00 
A SCHIO  
( C i n e m a   P a s u b i o -   v i a   M a r a s c h i n ,   7 7 )  
SARANO PRESENTI I LAVORATORI DELLA: GRETA ALTO VICENTINO AMBIENTE  D I  
S C H I O ,   D E L L A   TRICOM  GALVANICA  PM  DI  TEZZE  SUL  BRENTA,   D E L L ’ETRA  D I  B A S S A N O ,   D E L L ’ARSENALE  F.S  D I   V I C E N Z A ,   D E L L A   BREDA  D I   S E S T O   S A N  G I O V A N I ,  D E L L A   MARLANE  MARZOTTO,   D I   C I R O   A R G E N T I N O   E X   O P E R A I O  D E L L A   THYSSEN KRUPP  D I   T O R I N O  
*******  

° ASSEMBLEA  DEI  LAVORATORI  PER RICORDARE  NOSTRI  CADUTI  SUL  LAVORO,  MA  ANCHE PER  IMPEDIRE  CHE  TALE  IGNOMINIE  SI  RIPETANO, PARTECIPIAMO  TUTTI-E  PER  CONTRASTARE  LE  MORTI SUL LAVORO. 

° INIZIAMO UNA CAMPAGNA PERMANENTE CONTRO LE MORTI  SUL  LAVORO  E...  DA  LAVORO,  GLI  INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO, LE MALATTIE PROFESSIONALI 
E  INVALIDANTI,  I  DISASTRI  AMBIENTALI  E  LE LAVORAZIONI  NOCIVE  E  PERICOLOSE,  SIA  PER  CHI LAVORA SIA PER LA SALUTE DELLA CITTADINANZA. 

° MAI PIU’ MORTI SUL LAVORO IN NOME DEL PROFITTO A OGNI COSTO 

° PERCHE’  SI  MUORE  ANCORA  DI  INDIFFERENZA,  DI NOCIVITÀ’ E DI PRECARIETÀ’. 

° IMPARIAMO  A  DIRE  “NO”  AL  RICATTO  DEI  PADRONI CHE  CI  FANNO  LAVORARE  IN  CONDIZIONI  DI  GRAVE INSICUREZZA,  FORTI  DELLA  DILAGANTE DISOCCUPAZIONE. 
  

Unione Sindacale di Base!!

mercoledì 14 marzo 2012

Seconda udienza del processo di Trento per le proteste contro il tribunale di Bassano del Grappa.


Processo per le proteste contro la sentenza di assoluzione dei padroni della Tricom: a Trento il 27 giugno 2012, la sentenza.
Ieri alle ore 15 si è tenuta la 2° udienza del processo che vede imputati 8 nostri compagni di lotta, (6 di Bassano e 2 di Sesto), denunciati per aver protestato, con slogan e qualche uovo contro il tribunale di Bassano del Grappa che lo scorso 24 maggio ha assolto i dirigenti della Tricom/Galvanica PM di Tezze sul Brenta, responsabili della morte di 14 operai e dell’inquinamento del territorio. Nel corso dell’udienza erano state programmate 6 testimonianze di poliziotti e agenti della Digos e 4 testimonianze a favore dei nostri compagni: due di Bassano del Grappa e due di Sesto S.G.
Dei 6 poliziotti, 4 quattro del commissariato di Bassano del Grappa erano assenti, perché si sono dichiarati malati. Intanto fuori dal tribunale di Trento si è espressa la solidarietà dei Comitati No TAV e di altri cittadini che con bandiere e striscioni hanno manifestato contro chi cerca di criminalizzare le lotte. Il giudice dopo aver ascoltato i due poliziotti della Digos di Vicenza che hanno testimoniato contro le vittime e i Comitati, ha ascoltato i due nostri compagni di Sesto San Giovanni che hanno dichiarato di essere stati presenti davanti al Tribunale di Bassano il 24 maggio per solidarietà con le vittime e il Comitato di Bassano.
I due testimoni di Sesto hanno difeso gli 8 denunciati, soffermandosi sulle iniziative e le lotte fatte negli anni, e i risultati raggiunti dai Comitati, affermando che essendo anch’essi presenti davanti al tribunale di Bassano del Grappa il giorno della sentenza di assoluzione dei padroni della Tricom si sono indignati e lanciato slogan come tutti gli altri contro la sentenza che assolveva i padroni e negava giustizia alle vittime, negando invece ogni minaccia come sostenuto dalla polizia.
Subito dopo prendeva la parola per una dichiarazione spontanea una degli imputati di Bassano del Grappa che affermava che pur non facendo parte del Comitato era presente il giorno della sentenza e aveva protestato sentendosi offesa, perché come cittadina, lavoratrice di un ospedale e mamma di una bambina era venuta in contatto con una collega che era stata avvelenata dal cromo esavalente che le aveva provocato un tumore e con la bidella della scuola della figlia il cui marito era morto di mesotelioma (tipica malattia dell’amianto) e quindi era li a dimostrare la sua solidarietà.
Il giudice decideva di aggiornare l’udienza al 27 giugno 2012 alle ore 10 con l’ascolto dei testimoni mancanti, i 4 poliziotti accusatori “malati” e i due testimoni della difesa di Bassano del Grappa comunicando che nella stessa giornata ci sarà la sentenza.
Il 27 giugno, giorno della sentenza, i nostri Comitati insieme ai Comitati e cittadini di Trento, saranno nuovamente presenti davanti al tribunale di Trento, per rivendicare una giustizia che condanni gli assassini e non le vittime.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Sesto San Giovanni cip.mi@tiscali.it http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa Salute.Tezze@libero.it
13 marzo 2012

lunedì 5 marzo 2012

Sabato 17 Marzo: Invito alla proiezione del documentario sulla Ex-Galvanica + serata Benefit


L'assemblea opearia nosignorno ha organizzato una serata in cui verrà proiettato il documentario sulla Ex-Galvanica di Tezze sul Brenta e successivamente sarà possibile partecipare ad una cena benefit:

SABATO 17 MARZO 2012
dalle ore 17
Q.re Rondò Brenta presso la sala polivalente in via Friuli

SERATA BENEFIT
In sostegno
  • al comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro di Bassano del Grappa e Tezze sul Brenta che dopo la sentenza del 24 Maggio scorso, dove sono stati assolti “perche il fatto non sussiste” gli ex-dirigenti Tricom, si trova a sostenere grosse spese legali.

  • agli 8 lavoratori sotto processo per minacce e imbrattamento, denunciati in occasione della vergognosa sentenza per aver lanciato qualche uova e urlato slogan contro il tribunale.


Con proiezione del video autoprodotto dal comitato “Un lavoro per vivere, non per morire”

A seguire cena per raccolta fondi
(dare adesione per cena entro il 14 Marzo)


Questa giustizia non ci appartiene!
Questa giustizia non ci tutela!

La lotta del comitato Tricom ci riguarda tutti!





Assemblea operaia nosignorno@libero.it

giovedì 23 febbraio 2012

Invito 2/3/2012: Proiezione video sulla Galvanica-PM

Tezze sul Brenta-Municipio Vecchio

Venerdì 2 Marzo 
Alle Ore 21:00

Proiezione del video sulle vicende della Ex Tricom-Galvanica



giovedì 2 febbraio 2012

Adesione all'Appello "Verità e Giustizia per i morti della 'Marlane'"


Il comitato di difesa della salute di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa aderisce all'appello per chiedere giustizia per le morti avvenute alla Marlane del Gruppo Marzotto.

APPELLO: Verità  e giustizia per i morti della "Marlane"

Alla  Marlane  di  Praia  a  Mare,  in  provincia  di  Cosenza,  industria  tessile  del  gruppo  Marzotto,  si  è consumata  una  tragedia  del  lavoro  della  quale  si  parla  poco.  Ben  oltre  100  lavoratori  si  sono ammalati di tumore di varia natura e a decine sono deceduti (secondo fonti attendibili e realistiche sono oltre 80). Purtroppo questi numeri, che nascondono vite spezzate, sono destinati a crescere nel tempo. Il Tribunale di Paola, il 12 novembre 2010 ha rinviato a giudizio Pietro Marzotto ed altri 11 dirigenti  della  Marlane,  della  ex-Lanerossi,  della  Marzotto,  con  l'accusa  di  omicidio  colposo plurimo,  aggravato  dalla  omissione  delle  cautele  sul  lavoro,  lesioni  colpose  gravissime,  omissione dolosa  di  cautele  contro  gli  infortuni  sul  lavoro  e  disastro  ambientale  doloso,  per  aver  sversato  e interrato  nell'area  antistante  lo  stabilimento  tessile,  tonnellate  di  rifiuti  speciali  di  cui  la  maggior parte di natura altamente cancerogena. Dopo anni di indagini e tra mille difficoltà, la Magistratura ha  deciso  di  procedere  per  raggiungere  quella  verità  richiesta  dai  lavoratori,  dalle  famiglie,  dalle organizzazioni  sociali  e  associazioni  ambientaliste,  dalle  amministrazioni  locali  che  si  sono costituiti  parte  civile  (le  parti  offese  sono  oltre  180).  Il  processo  doveva  iniziare  il  19  aprile  2011 ma la prima udienza è stata rinviata ben 5 volte (l’ultimo rinvio è del 30 dicembre 2011) per vizi di forma,  errori  di  notifica  ed  eccezioni  procedurali  presentate  dagli  avvocati  degli  imputati.  Il dibattimento, quindi, non è ancora veramente iniziato. La prossima udienza dovrebbe svolgersi il 24 febbraio 2012 ed il rischio di prescrizione aumenta con il passare del tempo.
Noi  crediamo  che  sia  giusto  che  emerga  con  chiarezza  quanto  accaduto  alla  Marlane.  Riteniamo necessario,  quindi,  che  il  processo  abbia  finalmente  inizio  e  che  non  ci  debbano  essere  ulteriori impedimenti  di  varia  natura  che  ostacolino  il  suo  normale  svolgimento.  Perché  i  morti,  gli ammalati, le loro famiglie e la popolazione chiedono verità e giustizia.
A  Vincenzo  Benincasa,  Lorenzo  Bosetti,  Salvatore  Cristallino,  Antonio  Favrin,  Giuseppe  Ferrari, Ernesto  Fugazzola,  Jean  De  Jaegher,  Carlo  Lomonaco,  Pietro  Marzotto,  Lamberto  Priori,  Attilio Rausse  e  Silvano  Storer,  imputati  del  processo  Marlane,  vogliamo  fare  un  appello  :  non  chiedete ulteriori  rinvii  delle  udienze,  non  autorizzate  i  vostri  avvocati  ad  agire  in  tal  senso:  pretendete  di raggiungere  un  verdetto  in  tempi  ragionevolmente  brevi.  Questo  è  un  vostro  preciso  diritto,  un dovere e una condizione indispensabile per fugare qualsiasi dubbio e rendere giustizia ai lavoratori della Marlane ed alle loro famiglie.

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