sabato 17 novembre 2012

Terremoto a L'Aquila:Condanna commissione grandi rischi


Terremoto a L’Aquila 

Sulla condanna dei membri della Commissione Grandi Rischi


“Corporazione scientifica”, politica e mass media hanno manifestato reazioni scomposte e risentite alla sentenza di 1° grado che condanna i 7 membri della Commissione Grandi Rischi.
Il ritornello ripetuto è che questi scienziati sono stati condannati per “non aver previsto il terremoto”. Ridicolo e falso.
La Commissione, nel sostenere che i terremoti non si possono prevedere, per screditare il ricercatore Giuliani, che rivendicava di essere in grado di prevederli, ha al contrario fornito rassicurazioni sul fatto che le ripetute onde sismiche avevano tolto il rischio di un forte terremoto.
Su tali garanzie incoerenti e ingiustificate, la popolazione dell’Aquila e gli studenti universitari fuori-sede sono stati convinti a rimanere nelle case di notte, quando in passato erano abituati, in presenza di questi segnali, ad abbandonarle. Questi scienziati hanno abusato della loro autorità.
E’ stato scomodato persino Galileo. Allora i fatti andarono in senso opposto. Galileo, per aver sostenuto idee che erano in contrasto con le autorità, fu condannato. La Commissione, invece, ha fornito tutte le rassicurazioni che le istituzioni avevano richiesto, al di fuori di ogni evidenza scientifica.
Visto che i depositari di cotanta ‘Scienza’ affermano che non si possono prevedere i terremoti, avrebbero dovuto come minimo fare tesoro loro stessi, per primi, di questa "certezza" per dichiarare almeno con onestà che non erano in grado di dire nulla sulla gravità o meno degli insistenti sciami sismici.
Il punto che gli scienziati offesi trascurano è che erano state date garanzie scientifiche che quegli sciami non precedevano un forte sisma!
Il problema vero è che la Commissione una previsione la fece e fu quella di “non rischio”, cioè che niente di grave sarebbe avvenuto. Magari, non avesse fatto alcuna previsione! 
L’allora capo della Protezione civile, Bertolaso, fece riunire questa Commissione il 31 marzo, la settimana prima del terremoto, per una operazione, da lui stesso definita “mediatica”. Fece dire ai 7 membri della Commissione Grandi Rischi, ritenuti ‘massimi esperti’, che popolazione della provincia dell’Aquila e studenti universitari potevano tranquillamente riposare nelle proprie abitazioni. I “massimi esperti” mostrarono, così, di essere massimi servi.

Viareggio, 13 novembre 2012
- Associazione “Il mondo che vorrei”
- Comitato ‘Matteo Valenti’
- Assemblea 29 giugno
- Medicina democratica Sez. Viareggio

sabato 10 novembre 2012

Chia ha paura dell'Uomo Nero? (Le motivazioni che condannano i dirigenti del caso Tricom e che danno torto al Tribunale di Bassano del Grappa)


Di seguito riporto il link per poter leggere le motivazione della corte di Appello di Venezia che ha condannato i dirigenti della Tricom per la morte di alcuni operai all'interno dell'infernale azienda.
La condanna, come è stato detto alla conferenza che si è tenuta il 9/11/2012, non riporterà in vita coloro che sono morti e non allevierà le pene di coloro che si sono ammalati a causa dell'esposizione al Cromo esavalente e, ancor peggio, non è sicuramente una condanna esemplare e COMPLETA, in quanto il numero di operai coinvolti è sicuramente maggiore rispetto a quelli che sono stati dapprima identificati e poi comunque scartati per il processo, tenendone presente un numero esiguo.

Durante la conferenza è stata esposta la cronistoria della vicenda dal punto di vista giuridico, condannando l'operato del tribunale di Bassano del Grappa, il quale ha semplicemente ratificato una prima sentenza di assoluzione (emessa in un tempo record di pochi minuti di camera di consiglio) senza eseguire una vera investigazione tra le migliaia di pagine di prove prodotte e in buona parte nemmeno prese in considerazione.
Ancor prima della prima sentenza farsa, inoltre, vi furono ben due tentativi di insabbiamento del processo e molti tentativi di inquinamento delle prove portate a favore di una condanna ESEMPLARE dei dirigenti per incuria e omissione, infatti i dati sulla pericolosità del cromo ben si sapevano anche negli anni '70 quando tutta la vicenza ebbe inizio.

Un'altro tipo di cronistoria è stato fatto durante la serata, quella relativa alle varie perizie e controperizie, esami epidemiologici ed esami inutilmente richiesti (dal punto di vista di aggiunta di informazioni) dal tribunale.

Ma la cosa che lascia più sconcertati è il fatto che le persone presenti ad ascoltare tutto ciò non erano, per la maggior parte, del paese di Tezze sul Brenta, quasi a dimostrare ancora una volta che la condanna al sindaco/dirigente Tricom di allora Rocco Battistella non debba essere riconosciuta appieno, in quanto le ritorsioni potrebbero essere enormi.

Se le cose stanno così allora è veramente triste, doppiamente triste per il fatto che di famigliari delle vittime, purtroppo, questa volta se ne sono visti pochissimi, ma ciò non toglie una briciola di valore a tutto il lavoro che è stato fatto dal comitato per portare quel poco di giustizia che il tribunale di Venezia finalmente si è deciso a sottoscrivere.

venerdì 2 novembre 2012

Venerdì 9/11 Assemblea sulle motivazioni in appello di condanna dei dirigenti TRICOM


VENERDI’ 9 NOVEMBRE 2012 ORE 21.00
SALA “TESSAROLLO”
P.ZZA della Vittoria1, Mun. Vecchio PIANO TERRA
TEZZE SUL BRENTA

ASSEMBLEA /CONFERENZA
SULLE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA DELLA CORTE D’APPELLO DI VENEZIA
che ha condannato il 7 giugno scorso
Battistella, Zampierin e Sgarbossa, dirigenti della Tricom di Tezze sul Brenta, per la morte degli operai che lavoravano nella loro azienda

INTERVERRANNO

  • Prof Angelo Levis, consulente parte lesa
  • Dr Franco Sarto
  • Avvocato Edoardo Bortolotto di Vicenza


La lotta del Comitato e dei famigliari ha dato i suoi frutti.
La Corte di Appello di Venezia ha riconosciuto gli imputati, colpevoli di aver ignorato le misure preventive di sicurezza sul lavoro, le prescrizioni delle autorità sanitarie, esponendo cosi i lavoratori ad un’ambiente insalubre e nocivo. Tutto ciò con la consapevolezza delle conseguenze sulla salute dei dipendenti.

Uno smacco per il Tribunale di Bassano, che aveva assolto gli imputati con la formula “ Il fatto non sussiste”.

La sentenza ha comunque sancito che i lavoratori della Tricom sono morti a causa delle infernali condizioni di lavoro.

Le condanne (1 anno e 4 mesi) sono molto lievi e i risarcimenti ancora non ci sono stati. A questo dobbiamo aggiungere che delle 14 morti presunte solo su 3 lavoratori è stato accertata la morte per cause derivanti dalle condizioni di lavoro. E tutti gli altri?
Ne parleremo con i relatori
.
Invitiamo la cittadinanza a partecipare.


Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa

Salutetezze.blogspot.com Salute.Tezze@libero.it