domenica 20 gennaio 2013

CON RAFFAELE NEL CUORE



22 GENNAIO ORE  10  TRIBUNALE DI VICENZA
Un giovane strappato alla vita all'età di 26 anni mentre lavorava. Era il 5 aprile del 2011 quando
Raffaele Sorgato operaio della GRETAsrl di Schio, morì schiacciato da un camion della  guidato da
un collega che non si accorse della presenza del giovane sulla pedana. Una tragedia sul lavoro che ha
lasciato il segno e che non deve passaree sotto silenzio o rimanere senza colpevoli.
Il 22 comincia il processo a carico dei presunti responsabili di quella morte. Sono stati  rinviati
a giudizio il  collega M. S. 42 anni,  che era al volante e che ha assistito alla morte del giovane di
Valli, il direttore tecnico responsabile della sicurezza della Greta Enrico Dal Pra, 52 anni,  Riccardo
Ferrasin,  allora Amministratore unico della Greta Alto Vicentino.
USBintende costituiirsi parte civile perchè  ha sempre denunciato le gravi carenze presenti
persso  lo stabilimento della GRETA srl, ditta di proprietàdi AVA  che si occupa di gestione e
smaltimento di rifiuti urbani e speciali. Denunce che molte volte sono rimaste senza risposte. USB
intende costituirsi parte civile perchèla Greta ha visto in questi anni  altri infortuni o incidenti sul
lavoro molto gravi. USBvuole che questo processo accerti le responsabilitàe sia un fatto importante
per chi vuole giustizia  e per chi vuole avere sempre piu strumenti e piùforza per tutelare la salute neii
posti di lavoro. La tutela della salute non deve venire dopo  gli interessi economici ma prima.
Ogni giorno, in Italia, 3-4 lavoratori non fanno ritorno alle loro famiglie, perché sono morti,
perché nelle loro aziende non si applicavano neanche le minime norme di sicurezza, e non per un
incidente sul lavoro, e non per una "tragica fatalità". Queste non sono "morti bianche", come molti
mezzi d'informazione, politici le chiamano, ma sono dei veri e propri omicidi sul lavoro. Negli anni 60
le chiamavano così, ora le chiamano "morti bianche", un eufemismo che andrebbe abolito, perché è un
insulto ai familiari e alle vittime del lavoro, che vogliamo ricordare, nel 2012 sono stati circa 1200 in
totale di cui 622 sui luoghi di lavoro, nonostante la crisi devastante che ha colpito il Paese. Agricoltori
(33%), muratori (29%), operai (11%), ma anche autotrasportatori (6,1%) e impiegati (5,8%).  Ogni
categoria e ogni generazione di lavoratori paga il suo tributo di sangue. Nessuno fa nulla, le priorità
sono sempre altre. Le chiamano "morti bianche", perché l'aggettivo bianco, allude all'assenza di una
mano direttamente responsabile dell'accaduto, invece la mano responsabile c'è sempre, più di una!!!
La sicurezza sui posti di lavoro è un problema grave, non giochiamo con la nostra vita e quella degli
altri.  La sicurezza adesso ed ora. Il lavoro "nobilita" l'uomo .... Ma può anche ucciderlo.  BASTA I
MORTI SUL LAVORO! BASTA CON LE LACRIME DI COCCODRILLO.L’UDIENZA SI TERRA’ IL 22 GENNAIO 2013, ORE 10, AULA UDIENZE PENALI, PIANO 
TERRA AL TRIBUNALE DI VICENZA. PARTECIPIAMO NUMEROSI DAVANTI AL TRIBUNALE. PER RICORDARE RAFFAELE, PER STARE VICINO AI SUI GENITORI, 
PER STARE VICINO AL NOSTRO COLLEGA MAURO SESSO.
UNIONE SINDACALE DI BASE 

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